Noi ci crediamo!

21, 22 e 23 settembre 2012 “Noi ci crediamo! Il lavoro, la famiglia, la festa”

Cari Amici,
vi riproponiamo di seguito alcuni degli interventi fatti in occasione dell’Evento “Noi ci Crediamo”

Saluto presidente:

Benvenuti a tutti!
E’ per me un grande onore, stasera, in qualità di presidente dell’Associazione “Amici di Pensare Cristiano”, dare avvio ai lavori di questa prima edizione dell’evento “Noi ci crediamo!: il lavoro, la famiglia, la festa. I tre luoghi del pensare cristiano”.
Una “tre giorni” ricca di contenuti, iniziative e attività d’intrattenimento nel contesto della tradizionale festa popolare. Una scelta chiara, che ci permette di essere vicini alla gente e al territorio, portando i contenuti del nostro Pensare Cristiano, in uno spazio aperto alla condivisione e alla filosofia dello stare insieme.
I tre grandi temi che sono a fondamento di questo evento sono appunto: il lavoro, la famiglia, la festa.
Tre “luoghi” intensi nel senso più ampio del termine, quali spazi fondanti del nostro tessuto sociale, della nostra vita, della nostra identità di uomini, cittadini, cristiani.
Cominceremo questa sera con un importante approfondimento sul tema del lavoro e dell’occupazione giovanile. In un momento così difficile per il Paese, l’argomento è sicuramente di scottante rilevanza.
Ma riteniamo che sia necessario non cadere nella mera denuncia della crisi occupazionale, nella generica drammatizzazione, nei luoghi comuni della banalizzazione del discorso. Cercheremo, attraverso autorevoli opinioni, di fornire una visione più complessa, in cui la prospettiva può spostarsi sul piano etico per dare un messaggio forte e chiaro ai nostri giovani. Ma anche alle imprese e agli altri attori istituzionali.
Domani, dedicheremo un apposito spazio di approfondimento alla famiglia, l’unità di misura fondamentale della nostra società, una vera e propria istituzione del nostro Paese. Anche qui il contesto è sicuramente difficile, ma proveremo a dare un contributo propositivo per combattere la cultura dello “slegame” e della provvisorietà, per disegnare uno spazio di responsabilizzazione educativa che deve necessariamente essere protetto e sostenuto.
Domenica, sarà il tempo della festa. Cercheremo di interpretarla con la vostra visione di laici e cristiani per rappresentare un contesto che non sia la semplice rappresentazione di un momento di riposo e svago. La festa impone una discontinuità con il tempo feriale caratterizzato da stress e dispersione, dalla vana pretesa di governare noi stessi e per rafforzare i legami con le persone che amiamo, ma anche per ringraziare il Signore dei doni ( immeritati) che ci dato.
Ecco, ho cercato di sintetizzare la filosofia portante di questo evento. Che rappresenta un’occasione di crescita per la nostra Associazione, ma anche per le tante( mi auguro) persone che vorranno condividere questo cammino di consapevolezza nell’arco di questi tre giorni.
Un ringraziamento sentito va a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla realizzazione di questo nostro piccolo sogno. Alle istituzioni ecclesiali e laicali, agli imprenditori, ai membri dell’Associazione, agli amici e, più in generale, a tutti quelli che sono stati al nostro fianco in questi mesi di lavoro. Io vi ringrazio e vi auguro di vivere questo momento speciale insieme a noi, perché NOI CI CREDIAMO.

Saluto On. Rocco Bottiglione:
Cari Amici di Pensare Cristiano
Come sempre sarei stato assai lieto di incontrarvi e di trascorrere con voi alcuni momenti nei giorni di questa nuova iniziativa come sempre assai ricca e interessante.
Ringrazio di cuore per l’invito l’amico Commendator Francesco Maffeis e don Francesco Poli, e invio un saluto fraterno a sua eccellenza monsignor Francesco Beschi.
Come forse saprete purtroppo mi trattiene s Roma l’impegno dell’Internazionale Cristiano-Democratica, alla quale proprio presso la Camera dei Deputati di cui sono vicepresidente sono presenti leader di tutto il mondo, capi di governo, personalità politiche di primo piano con i quali condividiamo i valori più profondi e l’impegno per differirli e renderli concreti.
Basti ricordare che tra gli altri temi verranno ricordati il dissidente cubano recentemente scomparso Osvaldo Payà leader del Movimento Cristiano di Liberazione, la leader ucraina imprigionata Yulia Timoshenko, la crisi siriana con la presenza dei rappresentanti del Consiglio nazionale siriano( l’organismo che riunisce le opposizioni), le persecuzioni dei cristiani nel mondo.
Proprio in quell’assise ricorderò che la crisi di oggi è anche crisi della democrazia, crisi generata dalla corruzione, dal privilegio, dal prevalere degli interessi personali sul bene comune, e quindi è prima di tutto una crisi morale e di valori: per questo è sempre più importante e attuale l’impegno dei cristiani e che al contempo viviamo una grave crisi economica: il mercato genera ricchezza ma la ricchezza crea disuguaglianze.
Bisogna coniugare il mercato con la giusta solidarietà che permette di dare una seconda opportunità a chi delle disuguaglianze è rimasto vittima.
Altrimenti un mercato senza regole spinge verso pulsioni di ritorno allo statalismo che rischiano di distruggere la fonte stessa della crescita e della ricchezza peggiorando la situazione.
Rispetto al liberalismo sfrenato e allo statalismo serve equilibrio in economia, serve l’economia sociale di mercato e per questo è sempre più importante e attuale il ruolo dei cristiani che questa idea di economia hanno generato.
Serve poi confermare l’impegno pubblico a servizio di questa visione cristiana dell’uomo e della società, e vorrei sottolineare come in particolare il necessario impegno a difesa della famiglia non è battaglia di retroguardia, ma al contrario perno necessario per costruire il futuro: senza la famiglia si va incontro alla dissoluzione della società.
Eccellente esempio viene quindi proprio da iniziative come le vostre, capaci di mettere insieme per un sano confronto e un concreto impegno le forze migliori della società, a partire dalle grandi riserve di energia morale che anche io quindi con voi, e credo con gli altri amici italiani e internazionali impegnati nel percorso politico di ispirazione cristiana mi iscrivo sotto il motto che avete adottato in questi giorni:
“Noi ci crediamo”
Rocco Bottiglione.

Saluto S.E. Mons. Francesco Beschi:

Caro Francesco
Cari Amici di Pensare Cristiano, fino all’ultimo ho sperato di potervi fare una sorpresa e venire tra voi, da sempre avevo detto che sarebbe stato molto difficile visti gli impegni che costellano questa giornata: e così è stato.
Desidero però raggiungervi almeno con queste parole, per dirvi la mia riconoscenza e vicinanza al vostro prezioso lavoro, in direzione di una testimonianza cristiana nel lavoro e nella società.
Il Signore Benedica i vostri sforzi e rafforzi l’opera delle vostre mani, della vostra intelligenza, del vostro cuore.
Con amicizia
+ Francesco Beschi.