A Caravaggio il Giubileo regionale degli Imprenditori, festa del mondo dell’impresa per una rinnovata responsabilità sociale.

Le parole di mons. Delpini e il messaggio del Ministro Giorgetti agli imprenditori.

Una grande festa del mondo del lavoro, in cui gli imprenditori lombardi si sono stretti attorno all’altare insieme alle autorità e hanno celebrato insieme il proprio Giubileo, per riflettere sulla responsabilità sociale d’impresa e sulla speranza come elemento necessario dell’imprenditorialità.

Circa duecento persone hanno preso parte questa mattina al Giubileo regionale degli Imprenditori, organizzato dall’arcivescovo metropolita di Milano e dall’associazione “Amici di Pensare Cristiano”, presieduta dal commendator Francesco Maffeis, in collaborazione con altri enti e organizzazioni, al santuario regionale di Santa Maria del Fonte di Caravaggio.

Tra le autorità presenti, il presidente della Provincia di Mantova Carlo Bottani (in rappresentanza di tutte le Province lombarde), la sindaca di Bergamo Elena Carnevali,il prefetto e il questore di Bergamo, insieme ad altri primi cittadini, oltre a numerose autorità militari.

Momento centrale del Giubileo è stata la Messa celebrata alle 11 dall’arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini e concelebrata da diversi altri sacerdoti.

A introdurre la celebrazione è stato don Leonardo Zenoni, assistente ecclesiale dell’associazione “Amici di Pensare Cristiano”, che ha spiegato come “questa celebrazione giubilare nasce dal suggerimento dato dall’arcivescovo metropolita alla nostra associazione a riunire imprenditori e lavoratori, insieme alle autorità, per vivere insieme l’incontro con Cristo e l’indulgenza che riapre continuamente nuovi cammini”. Ha augurato poi che “la grazia giubilare possa rinnovare le nostre menti, così che il pensiero di Cristo abiti in noi”.

Nel corso dell’omelia, mons. Delpini ha sottolineato come “La straordinaria intraprendenza che ha segnato la storia di questa nostra terra ha bisogno della speranza. Lo sguardo intimorito, confuso, spaventato verso il futuro rischia di spegnere lo slancio. L’intrapresa ha bisogno della promessa di una meta raggiungibile, di un risultato possibile. Senza speranza l’intraprendenza rischia di rinchiudersi su un presente da godere, di una ricerca dell’originalità e della stranezza”.

Ancora, ha aggiunto che “La ammirevole laboriosità che ha segnato la storia di questa nostra terra ha bisogno della gioia. Lavorare giorno e notte senza contare le ore, districarsi nelle complicazioni della burocrazia, affrontare la sfida di organizzare il lavoro, cercare lavoro, cercare mercato per il proprio lavoro rischia di logorare e stancare, se non c’è la gioia.

La fierezza dei risultati conseguiti che ha segnato la storia di questa nostra terra ha bisogno di vigilanza. La fierezza rischia di deformarsi in presunzione, di indurre a scelte temerarie, di lasciarsi sedurre dalla tentazione del grande affare, del denaro sporco, dell’astuzia disonesta.

Il benessere ben meritato che ha segnato la storia di questa nostra terra ha bisogno di solidarietà. Le tentazioni dell’individualismo, del godersi i frutti del proprio lavoro senza pensare a coloro che hanno contribuito alla ricchezza restando poveri, inducono allo sperpero scandaloso e semina rabbia, risentimento, invidia.

Le risorse disponibili, i talenti personali e di gruppo, la creatività e capacità organizzativa che configurano le aziende che hanno segnato la storia di questa nostra terra hanno bisogno della consapevolezza della responsabilità sociale dell’impresa”.

Ha parlato poi del giubileo come “occasione di conversione”, per il suo invito agli imprenditori: “Il bene che possiamo fare, infatti, non è un po’ di beneficenza, un gesto isolato di generosità, ma una impostazione del modo di lavorare, di mettere a frutto gli utili, di mantenere vivo e di correggere un sistema organizzativo che contenga in sé il principio della solidarietà”. E riprendendo le parole del Magnificat ha sottolineato che “Maria canta la gioia della grazia e la gioia di essere sorgente di grazia per gli altri. Così anche l’imprenditore riceve il dono della gioia di dare gioia agli altri, ai suoi familiari, ai suoi collaboratori, alle loro famiglie”.

La celebrazione è stata seguita da un incontro intitolato “L’intrapresa del Bene”, in cui la dottoressa Ilaria Ugenti (direttrice della divisione delle ricerche di Ipsos sulla Corporate reputation) e il professor Mauro Magatti (sociologo ed economista dell’Università Cattolica di Milano) hanno riflettuto sulla responsabilità sociale d’impresa.

Ad aprire questo secondo momento è stata la lettura delle lettere inviate da Raffaele Cattaneo, sottosegretario di Regione Lombardia, e dal ministro dell’Economia e delle Finanza Giancarlo Giorgetti, che si è rivolto ai presenti con “profonda stima e gratitudine per il ruolo che da Imprenditori svolgete nel tessuto economico e sociale del Paese”.

Giorgetti ha evidenziato come “l’impresa, quando è guidata da valori, visione, passione e responsabilità, non è solo motore di crescita e benessere, ma fonte di dignità, occupazione e speranza”.

Agli imprenditori ha detto che “in voi risiede una forza silenziosa ma decisiva, quella che crea opportunità per i nostri giovani, che sostiene l’equilibrio delle comunità locali, che guarda al domani con coraggio anche in tempi complessi come quelli che stiamo vivendo. Oggi più che mai serve uno sguardo lungo, aperto alla trasformazione ma ancorato a valori saldi”.

Ugenti ha sottolineato come “in un contesto di difficoltà delle famiglie italiane, per tre Italiani su quattro è necessaria una presa di responsabilità delle aziende, concetto collegato con il rispetto nei confronti dei cittadini, dei consumatori, della comunità locale e dei dipendenti”.

Ha messo in evidenza come “negli ultimi anni le aziende, che hanno nel proprio dna la responsabilità nei confronti dell’ambiente e della società, stanno proseguendo questa strategia, mentre le altre che ne parlavano solo per ragioni legate ad azioni di marketing, hanno preso l’occasione per abbandonare questa strada”.

Altro punto di attenzione che ha tratteggiato è il confronto con “consumatori sempre più sofisticati, che possono attingere a numerosi canali di informazione”.

Proprio per questo, “sempre più aziende, anche piccole e medie, chiedono di misurare e comprendere cosa pensano di loro la cittadinanza, i consumatori, quale è il livello di consenso di cui godono. È cruciale mettersi in ascolto della comunità in cui si opera, senza dare nulla per scontato, perché è necessario operare in un contesto socio-economico basato sulla fiducia. L’elemento fiduciario è sempre più la chiave di volta di un rapporto interattivo costruito sulla condivisione di valori e non solo su aspetti transazionali derivanti dall’acquisto di prodotti e servizi”.

Mauro Magatti ha parlato dell’economia di oggi come “una nuova stagione che si apre”. Dentro i cambiamenti portati dalla trasformazione digitale, ha sottolineato come “non possiamo più immaginare che prima ci sia una crescita e tutto succeda dopo: siamo in una fase in cui, proprio perché il mondo negli ultimi decenni è cresciuto rapidamente come mai prima, o impariamo a mettere insieme i pezzi della cultura e della società, o non c’è più nemmeno economia. È cambiato lo schema, oggi bisogna tenere insieme le cose: perché sia possibile l’economia, servono anche scuola, ricerca, attenzione all’ambiente, alleggerimento della burocrazia”.

Ha parlato della generatività sociale come “espressione della propria libertà per accrescere quella degli altri, dei propri talenti perché quelli degli altri possano esprimersi”.

Soffermandosi sul panorama italiano attuale, ha sottolineato che “il nostro Paese, pur avendo problemi a livello demografico, di debito pubblico, di istruzione, ha ancora un punto forte: la ricchezza privata, che si stima ammonti a 10mila miliardi. L’Italia ha ancora la ricchezza per voltare pagina, ma bisogna creare le condizioni, senza passare dallo Stato, per attivare un nuovo circuito di crescita”.

Una sfida che deve tener conto di come oggi “viviamo nel paradosso per cui così tanta ricchezza privata si trovi in un sistema bancocentrico, dove si fanno soldi con i soldi”.

Il suo intervento si è concluso con un segno di speranza: “Nei prossimi dieci anni la ricchezza si assottiglierà e sarà tutto più difficile. Pensando ai giovani, prima che se ne vadano, alle donne, che sono poco valorizzate, e ai bambini che verranno, è tempo di voltare pagina”.

In conclusione della giornata, il commendator Maffeis ha rivolto un accorato ringraziamento alle autorità, all’arcivescovo e a tutti i presenti. Ripercorrendo la sua esperienza professionale, ha sottolineato come “con sacrifici e tenacia, si può fare”.

Invito al Giubileo regionale degli Imprenditori

L’associazione ricorda il socio Battista Chiesa

BATTISTA CHIESA, presenza attiva e responsabile, figura di straordinario rilievo nell’Associazione Nazionale Amici di Pensare Cristiano è tornato alla casa del Padre lo scorso settembre.

L’ Associazione costituita nel 2006 attraverso l’azione di 37 soci fondatori che hanno ricoperto un ruolo attivo in diversi settori della società ha avuto il dono di incontrare, fin dal suo esordio sul territorio bergamasco, Battista Chiesa e così accoglierlo quale Socio prima e poi come membro del Consiglio Generale.  Tra di noi, in Associazione, ha saputo da subito interpretarne la mission che ci caratterizza, mission che ha origine dal battesimo e dalla consapevolezza che ogni cristiano – oggi più che mai – è chiamato ad una testimonianza coerente e credibile per difendere i valori del Vangelo. Così Battista si è sempre adoperato in prima persona a diffondere con l’azione Associativa quei valori, in particolare: la famiglia, la vita, la dignità della persona umana, l’etica professionale, la solidarietà, il dialogo intergenerazionale e il lavoro.  Lungo la realtà del lavoro si è aperta la strada maestra percorsa con gli Amici di Pensare Cristiano da Battista Chiesa, realtà, quella del mondo del lavoro, che ben conosceva e frequentava. Fu Insignito della Stella al Merito, per il suo impegno nell’ambito sociale ed umanitario e del titolo Ufficiale all’Ordine del Merito della Repubblica Italiana.  Battista Chiesa era originario di Almenno San Salvatore dove fu un prezioso punto di riferimento per la sua comunità.

La sua carriera professionale e il suo impegno civico hanno lasciato un segno tangibile oltre il livello locale.  E’ stato Console per due mandati del Consolato dei Maestri del Lavoro di Bergamo mostrando nella sua attività Associativa sua instancabile dedizione, il suo spirito di servizio e la sua capacità di condividere ideali, hanno lasciato un segno indelebile tra tutto quanti lo hanno conosciuto. Sempre presente agli incontri formativi, alle varie iniziative come ai momenti di Spiritualità e preghiera, Battista ha mostrato talento e passione, anche nella fase ultima della sua vita, segnata dalla malattia, è stato protagonista insieme ad alcuni Associati, spronando quelli più pigri e meno partecipi. Con la sua presenza e la sua parola ci ha incoraggiato a continuare nel tempo a re-interpretare la mission associativa con il desiderio di voler dare, nel nostro piccolo, un contributo, un motivo di riflessione e scambio di idee in merito ai problemi che contagiano la nostra società.  Quanti di noi hanno avuto il privilegio di conoscerlo sanno quanto fosse generoso nel trasmettere esperienza e valori, sempre con discrezione e fermezza. La sua eredità morale e il suo esempio continueranno a ispirarci. Siamo partecipi del dolore della famiglia, certi che il ricordo di Battista Chiesa rimarrà vivo nel nostro cuore come nell’Azione di Amici di Pensare Cristiano. Per continuare a “Camminare, edificare, testimoniare”. Grazie Battista Chiesa!

Sabato 14 giugno 2025 - Madonna pellegrina di Fatima a Pedrengo (BG)

Con profonda gratitudine ringraziamo il Reverendo don Diego Ongaro per la accoglienza riservata alla nostra Associazione, in occasione della straordinaria presenza della Madonna Pellegrina di Fatima, che siamo lieti di pregare insieme alla comunità di Pedrengo.

Sabato 14 giugno l’Associazione Amici di Pensare Cristiano ha partecipato alla Santa Messa presso la Parrocchia di Pedrengo, presieduta da mons. Davide Pelucchi, Vicario generale della Diocesi di Bergamo.
Si è trattato di un momento per affidarci insieme all’intercessione della Vergine Maria e rinnovare i valori che ci uniscono e che ispirano il nostro cammino: Famiglia, Scuola, Lavoro e Festa, in comunione con le Parrocchie e con tutta la Chiesa viva in cammino.

Santa Messa in preparazione della Santa Pasqua 2025

In preparazione alla Pasqua del Signore, la nostra Associazione “Amici di Pensare Cristiano” si è riunita in preghiera celebrando l’Eucaristia per annunciare con rinnovata gioia la vittoria della vita sulla morte, della speranza sulla desolazione.

In questa occasione, dalla chiesa giubilare di Sotto il Monte, sotto lo sguardo del nostro patrono San Giovanni XXIII, abbiamo ringraziato don Francesco Poli per il prezioso servizio svolto in questi anni a favore dell’Associazione in qualità di Assistente ecclesiastico e abbiamo dato il benvenuto a don Leonardo Zenoni, nuovo Assistente ecclesiastico e a tutti i soci e simpatizzanti unitamente al consiglio direttivo dell’Associazione.

Giovedì 19 dicembre 2024 - Santa Messa in preparazione al Natale

Giovedì 19 dicembre nella chiesa della Sacra famiglia di Comonte di Seriate (Bg) l’Associazione si è riunita per la Santa Messa in preparazione al Natale, celebrata dal rev. don Vinicio Corti, seguita da un incontro conviviale per lo scambio di auguri.

Alla vigilia del Santo Natale 2024, papa Francesco apre la Porta Santa della Basilica di San Pietro, invitandoci ad essere nella Chiesa e nel mondo “Pellegrini di Speranza”. L’auspicio del Papa è che “la luce della speranza cristiana possa raggiungere ogni persona, come messaggio dell’amore di Dio rivolto a tutti. E che possa la Chiesa essere testimone fedele di questo annuncio in ogni parte del mondo”.
Il Giubileo ci permette così di dare continuità a quanto condiviso come Associazione in questi anni.
L’atteggiamento sia quello della gioia di chi canta, non tanto con la voce, ma piuttosto con il cuore. Infatti a Betlemme nella notte Santa: “Una luce si è levata per il giusto, gioia per i retti di cuore” (Sal. 36,4). Il Giubileo della Speranza che iniziamo è un invito a rallegrarci insieme nel Signore. Sia la speranza ad animarci, la speranza che si nutre di fede e di amore.